Intervista al Cavalier Mario Boselli

BDB Network

Cavaliere l’Italia ha la possibilità di far ripartire la propria economia dopo la profonda crisi determinata dal COVID 19 ma anche da anni precedenti di crescita vicina allo zero. Si è parlato spesso di una rinascita paragonabile agli anni del dopoguerra. Ritiene che il tessuto imprenditoriale italiano sia pronto a carpire questa opportunità con la stessa energia ed ingegno profuso in quegli anni?

Spesso si parla di una situazione postbellica ipotizzando la fine della pandemia e io ritengo che in effetti la situazione psicologica sia simile ma con una grande, positiva differenza. Una guerra crea anche distruzione di tanti beni fisici: case, fabbriche, impianti ecc. mentre nulla di questo è avvenuto nel caso del Covid19. È quindi del tutto evidente che la ripresa potrà essere forte come nel caso postbellico ma ben più rapida: io per illustrare il concetto dico che in questo caso è come se  si fosse spenta una lampadina per il periodo dei lockdown ma che alla fine, altrettanto rapidamente, con un clic la lampadina si riaccende. Infine sono assolutamente convinto che gli imprenditori italiani, come peraltro risulta dai recenti sondaggi, siano pronti a cogliere le opportunità offerte dalla situazione succitata anche grazie al piano PNRR.

La Cina sembra voler applicare una stretta e controlli sempre più stringenti alla spesa in beni di lusso ed in particolare all’acquisto di brand stranieri. Quanto le aziende italiane del comparto moda e lusso sapranno resistere a questo colpo e quanto sarà importante riuscire a creare JV con i cinesi per produrre in loco?

Sono personalmente convinto che i provvedimenti presi recentemente nei confronti dei super ricchi cinesi non avranno particolari conseguenze,  come peraltro ha dimostrato l’andamento delle borsa che dopo un primo calo soprattutto “emotivo” ha rapidamente recuperato, perché non avranno effetti di rilievo su una classe di consumatori così abbiente. Per quanto riguarda la creazione di joint venture con aziende cinesi per produrre in loco, premesso che in questo modo verrebbe meno quel maggior valore aggiunto che ha il prodotto made in Italy, penso che tali soluzioni possano avere senso solo se poi i prodotti vengono distribuiti in Cina o nell’area Asean.

Il passaggio generazionale nelle aziende italiane è spesso un problema che rischia di minarne il futuro e l’espansione all’estero. Cosa suggerirebbe agli imprenditori che si trovano a fare i conti con questo genere di problemi e quanto è importante farsi assistere da strutture di consulenza in grado di supportare queste transizioni?

Il primo suggerimento che mi sento di dare è di prepararsi in tempo perché sono processi che richiedono una seria programmazione e la necessità di avvalersi di consulenti esperti nelle varie materie legate al passaggio del testimone imprenditoriale tra generazioni.

BDB Network, propone un approccio totalmente nuovo nell’assistenza alle aziende, offrendo una struttura radicata in 60 paesi in grado di curare ogni esigenza legata all’apertura ed all’operatività sui mercati internazionali. Quanto è importante per le aziende italiane poter contare su una struttura del genere?

Un ruolo come quello di BDB Network è a mio giudizio sempre utile per tutta una serie di imprese, anche di piccole e medie dimensioni che non sono strutturate per l’espansione internazionale della loro attività. Certamente la situazione derivante dalla crisi pandemica con la drastica riduzione della mobilità e addirittura la impossibilità di accedere ad alcuni Paesi come la Cina, che è e resta un interlocutore economico essenziale, ha fatto emergere il ruolo di un network internazionale come quello di BDB, essenziale per risolvere tutta una serie di problemi strategici e gestionali.

 

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