Rientro dalle ferie nel 2021: tutte le novità

BDB Network

Lo scenario della pandemia in Italia (e nel resto del mondo) non si è purtroppo ancora risolto. L’arrivo di nuove varianti del virus Covid-19 ha portato la situazione di nuovo nel caos. Dunque, se si pensava ad un nuovo ritorno in ufficio a settembre, i lavoratori rimarranno delusi. Lo smart-working, ovvero il lavoro da remoto, non sparirà così facilmente.

Per molti lavoratori lo smart-working prosegue fino a fine anno

Lo scorso anno è stato caratterizzato per lo più dallo smart-working, una modalità di lavoro poco diffusa in Italia. Si è dimostrata tuttavia efficace nella lotta alla pandemia perché ha limitato i contatti fisici tra le persone.

Purtroppo, a causa dell’arrivo della nuova variante Delta, non siamo del tutto usciti fuori da questa situazione. Il governo ha dovuto prorogare lo stato di emergenza fino a fine anno. Il rientro in ufficio non è qualcosa di così scontato. Il lavoro da remoto continuerà a far parte della nostra vita quotidiana. 

Ma lo smart-working non è affatto disprezzato: gli studi dimostrano che il 73% dei lavoratori è favorevole a questa modalità. Specialmente per coloro che non risiedono nelle vicinanze dell’ufficio e non possono quindi raggiungere fisicamente la sede lavorativa. 

Rientro dalle ferie: il lavoro da remoto continuerà fino a fine anno.

Lavoro “ibrido”, una nuova modalità che unisce casa e ufficio

Tuttavia, alcune imprese vorrebbero ridurre gli stipendi per chi lavora da casa. A causa di ciò si potrebbe verificare un inasprimento dei conflitti tra imprese ed lavoratori, che porterebbero a proteste e scioperi.

In testa vi sono le più importanti multinazionali del mondo digitale e della tecnologia come Google, Facebook, Twitter e Microsoft. Infatti hanno già fatto sapere che i propri dipendenti proseguiranno il lavoro da remoto ma con un salario ridotto.

Per far fronte a ciascuna esigenza potremmo presto assistere alla nascita di una nuova modalità lavorativa. Ovvero una sorta di lavoro “ibrido”, che vede alternarsi quello in presenza e quello da remoto, con l’obbligo di presenza di almeno due giorni alla settimana. Lo scopo è di garantire una maggiore flessibilità a livello aziendale attraverso un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero.

L’introduzione del Green Pass nelle mense aziendali

La novità più importante è senz’altro il nuovo strumento introdotto da poco chiamato Green Pass, che certifica l’avvenuta vaccinazione da parte del lavoratore, obbligatorio nelle mense aziendali. Anche qui non mancano le polemiche: i sindacati lamentano il paradosso di non richiederlo per l’accesso ai luoghi di lavoro ma solo per la pausa pranzo. Inoltre c’è la preoccupazione che questo strumento possa registrare i dati sensibili dei lavoratori da parte delle imprese.

La certificazione verde, insieme alla misurazione delle temperatura, mascherine e distanziamento, serve a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori durante la pausa pranzo dove non sono presenti dispositivi di protezione. Esempi di illustre aziende italiane che hanno già applicato il certificato sono Leonardo, RAI, Electrolux, Enel, ed il Gruppo Barilla.

Tuttavia non tutte le aziende hanno ancora introdotto quest’obbligo. C’è chi offre in alternativa alla presenza in mensa pacchetti contenenti il pasto da consumare all’esterno o in appositi spazi (launch box), chi lascia ordinare il pranzo da asporto (delivery) da consumare alla propria postazione, e chi continua temporaneamente a seguire le regole del proprio Protocollo di sicurezza aziendale.

In conclusione di questo articolo possiamo affermare che il rientro per i lavoratori dalle ferie sembra ancora del tutto incerto. In ogni caso noi di BDB Network auguriamo a tutti i lavoratori italiani, indipendentemente dalla modalità di lavoro che seguiranno, un buon rientro produttivo ma soprattutto in totale sicurezza.

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