
Mario Boselli ha cominciato la sua attività nel 1959 nell’azienda di famiglia d’antica tradizione serica, fondata nel 1586, a Garbagnate Monastero succedendo al padre Carlo Boselli.
Negli anni ’70, ’80, ’90 e a cavallo del millennio realizza un significativo sviluppo dell’azienda, sia in Italia che all’estero, in Slovacchia.
Nel 2005 ha lasciato l’azienda di famiglia per nuovi incarichi.
Oggi è Presidente di Banca 5 e Prestitalia (entrambe del Gruppo Intesa Sanpaolo), della Fondazione Italia Cina, dell’Istituto Italo Cinese, dell’Advisory Board di BDB Network ed è membro del CdA di varie aziende quotate e non.
In passato Mario Boselli è stato Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, di Federtessile, della Fiera Internazionale di Milano, di Pitti Immagine. Fra le varie onorificenze è stato nominato Cavaliere del Lavoro (1990), Commandeur de l’Ordre National de la Legion d’Honneur (Francia 2002) e Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2007). Mario Boselli è nato a Como nel 1941 è sposato ed ha tre figli.
Quali sono i benefici che le aziende possono trarre dalla collaborazione tra la Fondazione Italia Cina e BDB Network?
Le aziende associate alla Fondazione Italia Cina che, sommate a quelle della consorella Camera di Commercio Italo Cinese, sono circa 400 di cui la maggior parte italiane.
Quest’ultime richiedono spesso assistenza per una serie di attività connesse con la loro presenza o penetrazione sul mercato cinese.
La Fondazione, al di là di un ruolo istituzionale e di generica assistenza alle imprese, per soddisfare tali richieste mette in contatto le aziende con BDB grazie alla propria struttura, è in grado di rispondere concretamente alle loro esigenze.
Al di là dei soci, il network delle relazioni della Fondazione è ben superiore e supera i 5000 contatti.
Com’è cambiata negli ultimi anni la visione degli investitori cinesi rispetto alle opportunità offerte dal mercato Italiano?
Gli investitori cinesi sono sempre stati attenti alle opportunità offerte da imprese e grandi gruppi italiani operanti in diversi campi, basta pensare a Pirelli, al mondo dello sport, vedi l’inter, e in generale al settore del life style italiano, nella moda Krizia e Sergio Tacchini, ecc.
Ultimamente però l’amministrazione centrale ha limitato gli investimenti esteri esercitando un maggior controllo.
Quanto può influire secondo lei l’attuale situazione di tensione tra Stati Uniti, Europa e Cina in seguito alle vicende collegate al Covid19?
L’attuale situazione di tensione è soprattutto fra gli USA e la Cina e certamente con l’amministrazione Biden le cose non sono cambiate nella sostanza rispetto all’epoca Trump.
Ciò non è certamente positivo per il commercio internazionale, in particolare modo per l’Europa.
Va però detto che la CEE ha recentemente assunto una posizione di maggior autonomia rispetto al precedente periodo di forti condizionamenti da parte degli USA e ne è testimonianza l’importante accordo firmato il 30.12.2020, dopo sette anni di trattative, fra la CEE e la Cina in materia di investimenti. Questo è un po’ un punto di partenza perché tale accordo dovrà essere approvato al Parlamento europeo ma certamente è l’indice positivo di una diversa relazione far queste due realtà.
Quanto è importante in questo momento il ruolo che la Fondazione può svolgere per agevolare i rapporti tra le aziende italiane ed un mercato cinese sempre in maggiore espansione?
Fino al 2019 risultava più facile spostarsi verso la Cina con voli diretti della durata di circa 10 ore, ottenendo visti di ingresso senza particolari difficoltà, e con una ottima mobilità all’interno del Paese.
Con il Covid19 tutto è cambiato: pochi voli, scali intermedi, grande difficoltà ad ottenere dei visti ma soprattutto norme sanitarie, come una quarantena di 21 giorni in isolamento, all’arrivo in Cina. In seguito ai cambiamenti e alle difficoltà dovute al Covid19 Fondazione Italia Cina è tornata ad essere importante per cercare di risolvere tutta una serie di situazioni.
Va infine annotato che, considerando il fatto che la Cina è stata il primo grande Paese a ripartire economicamente e che le prospettive sono di un ulteriore vigoroso sviluppo, sarà tanto più importante da parte della Fondazione e dei suoi partner, come BDB, facilitare le imprese ad andare ed operare in Cina.